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Quanto possiamo conoscere del reale? Appare intuitivo che alcune idee generali siano comuni a tutti gli uomini: per esempio nessuno negherebbe l'esistenza di elementari ed obiettivi principi logici, o della propria individuaità. Inoltre ricostruiamo aspetti di eventi già accaduti ed esprimiamo previsioni sul sopravvenire di altri. Si osservano così le strutture della materia e dello spirito nonché la reale ed esclusiva esistenza di entrambi, ed i rapporti che li legano. Due argomenti fanno apparire necessaria una vita spirituale succesiva alla morte dei corpi, mentre possono trarsi conclusioni su aspetti di quella. Inoltre dalla obiettiva esistenza di concetti veramente universali è consentito dedurre quella di uno spirito personalizzato e supremo; mentre soccorrono criteri logici per determinare i rapporti di quest'ultimo con i singoli e con la materia. Sarebbe ragionevole supporre la priorità temporale della materia sullo spirito? La ricerca attiene pure alle idede di scienza e cultura, progresso e filosofia, concreto ed astratto, felicità, teoria e pratica; ed anzitutto all'eventuale primazia della morale, ed alla sostanza di essa.